La Storia di Cervia

Cervia era anticamente nota come Ficocle, colonia greca che potrebbe aver preso il suo nome dal condottiero etrusco Ficol. La città di Ficocle era però sorta in un territorio ritenuto poco salubre e venne demolita su iniziativa dell'esarca Teodoro nel 709 per poi essere rifondata poco distante, al centro della terra delle saline.

Cervia lega, infatti, parte significativa della sua storia alla produzione del sale, per secoli essenziale nella conservazione del cibo ed in ragione di ciò uno dei beni più preziosi dei tempi antichi.

Parlando della fondazione della città di Cervia ricordiamo anche l'origine del toponimo, la quale si perde nella leggenda. Si narra, infatti, che il nome della città romagnola sia un omaggio ai cervi che prosperavano nelle colline circostanti e che un giorno uno dei tanti animali s'inginocchiò di fronte al vescovo di Lodi, rendendo onore a Dio. Il cervo fece così la sua comparsa nel nome e nello stemma della città romagnola.

La storia di Cervia si lega poi a quella di Ravenna, a lungo capitale della Romagna, e successivamente è contrassegnata dalle battaglie tra le città limitrofe per il dominio su questa parte della riviera adriatica ricca del preziosissimo sale.

Nel 1243 vi si insediarono i veneziani, quindi nel 1270 Cervia cadde sotto il controllo della vicina Forlì e dopo una ventina d'anni fu la volta della famiglia ravennate dei da Polenta. In seguito fu la ricca e potente famiglia riminese dei Malatesta ad insediarsi per secoli alla guida di Cervia che, a metà del Quattrocento, tornò ai veneziani.

In virtù della sua posizione sul mare Cervia fu oggetto delle incursioni di pirati nel corso dei secoli, con attacchi particolarmente cruenti tra il Cinquecento e il Seicento quando, complice la malaria portata dalle zanzare rigogliose nelle sue valli acquitrinose, subì significativi cali nella popolazione.

Per risolvere la preoccupante situazione la città venne quindi rifondata alla fine del Seicento, spostando il centro abitato nei pressi della costa, in modo da allontanare la popolazione dalle zone paludose, e fortificandolo con alte mura, per proteggerlo dalle incursioni di pirati.

 

 

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